Il biometano può consentire il passaggio da un’economia basata sui carburanti fossili ad una più sostenibile. Contiene almeno il 95% di metano e deriva dal biogas prodotto in seguito alla decomposizione dei materiali organici dei rifiuti riciclabili o dal gas che si ottiene dalla gassificazione delle biomasse, in ambiente controllato o in discarica. Sottoposto ad un processo di purificazione, ha caratteristiche identiche a quelle del metano, rispetta la normativa tecnica di settore ed è idoneo alla successiva fase di compressione per l’immissione nella rete del gas naturale.
I vantaggi derivanti dal suo utilizzo sono tanti: la qualità dell’aria migliorerebbe enormemente, andando ad eliminare le emissioni di particolato, ossido di azoto e gas serra prodotte principalmente dalle auto alimentate a gasolio; si otterrebbe una sensibile riduzione delle emissioni di gas effetto serra di circa il 70% e quelle di ossido di azoto del 90%.
Inoltre il biometano rispetta la biodiversità e l’uso dei suoli agricoli, rivestendo anche un ruolo di primaria importanza nell’ambito dei progetti di strategia energetica nazionale, volti a rispettare l’ambiente.
È considerato inoltre una grande opportunità per rendere più sostenibile il consumo di energia domestica e industriale in quanto il suo uso migliorerebbe la gestione dei rifiuti e aumenterebbe i livelli di occupazione.
Purtroppo la rete distributiva è ancora poco sviluppata anche se dal 2016, il numero dei distributori di metano è aumentato in maniera esponenziale, soprattutto in Lombardia e in Emilia Romagna che è considerata la regione più virtuosa nell’impiego di metano per autotrazione, mentre la Puglia è la maggiore produttrice di energie alternative.
Leave a Reply