Concordia – In prima istanza si era diffusa la voce che si trattasse di un inceneritore di rifiuti, quindi un impianto molto impattante e inquinante, ma non è così e finalmente si chiariscono i dettagli della nuova centrale di biometano che è sarà costruita alle porte di Concordia in provincia di Modena.
Si tratta sostanzialmente di una centrale nutrita a biomasse che non brucia nulla ma lascia macerare i rifiuti che mettiamo nell’organico. Produce energia sotto forma di gas e l’impatto, rispetto ad un inceneritore, è decisamente minore tanto che questo tipo di impianti non è finora stato messo in discussione dagli ambientalisti. L’azienda proponente si chiama Bio Bimat che, tra i soci, vede un paio di volti noti dell’edilizia modenese passati evidentemente al business dei rifiuti. Presidente del consiglio di amministrazione è Alessandro Venturini; in cda assieme a Vitaliano Turchi (ex presidente del Collegio edili di Modena) e a Riccardo Mingori (ha tirato su nel modenese i complessi di Esselunga, Brico e Aldi) siede anche Claudio Bassanetti, già dirigente Confindustria. Il maxi impianto di Concordia sorgerà al confine tra i Comuni di Concordia e San Possidonio, in Via Delle Mondine, a ridosso della Provinciale 8 nell’area dell’ex Kermar, ad una manciata di chilometri di Mirandola. Si tratta d’una zona dove si trovano già diverse abitazioni e attività lavorative. Poco distante, la provinciale è molto trafficata. Molto diversa, insomma, da una situazione di aperta campagna lontana da tutto e tutti. La Bimat di Modena vuole realizzare il nuovo impianto definito “anaerobico/aerobico di recupero rifiuti urbani e speciali non pericolosi per la produzione di biometano e ammendante compostato misto/biostabilizzato”. Sarà di grandi dimension e tratterà fino a 80.000 tonnellate di rifiuti urbani e 20.000 di sfalci per una produzione di circa 7 milioni di metri cubi annui di metano e 20.000 tonnellate di ammendante composto misto.
Leave a Reply