di Andrea Pietrarota (Alternativasostenibile.it) – Piero Gattoni, presidente del Consorzio Italiano Biogas e rappresentante del comparto italiano del biogas/biometano di matrice agricola, è intervenuto a Katowice nel corso di COP24, nella Giornata mondiale del Suolo del 5 dicembre 2018, per presentare i progressi del modello agro-economico Biometano che si candida ad essere punto di riferimento internazionale per una rivoluzione ecologica dell’agricoltura, in cui i servizi ecosistemici del suolo diventano focus prioritario di attenzione.
Il presidente Gattoni dichiara: “Da una parte c’è la necessità di arrestare urgentemente il cambiamento climatico, dall’altra abbiamo una popolazione che sfiora gli 8 miliardi di individui e che richiede una produzione di cibo sempre crescente e quindi suoli fertili. In questo scenario così complesso, l’agricoltura torna ad essere centrale per le sorti del pianeta; suolo e fotosintesi sono i mezzi formidabili che gli agricoltori hanno a disposizione. E la risposta può venire proprio dall’Europa e dall’Italia dove, da oltre un decennio, un’avanguardia di imprenditori agricoli ha testato i benefici del modello Biometano sviluppato da CIB – Consorzio Italiano Biogas. Siamo presenti ai lavori di COP24 a Katowice, anche in occasione della Giornata Mondiale del Suolo, proprio per testimoniare l’attività dei nostri soci, che sono attori di un’agricoltura altamente tecnologica ed efficiente, abbinata alla produzione di gas rinnovabile derivato dalla digestione di reflui animali e matrici agricole prodotte con seconde colture, che non impattano, dunque, sulla produzione di cibo e foraggi. Doppie colture, nuove pratiche agronomiche, tecnologia, innovazione permettono di utilizzare in modo più efficiente l’acqua, di rimettere in circolo nutrienti con il digestato, diminuire gli input della chimica e, quindi, migliorare la qualità e la resilienza del suolo. Il Biometano permette, soprattutto, di abbattere le emissioni delle attività agricole, che possono ambire a raggiungere emissioni nette negative, grazie anche allo stoccaggio del carbonio nel suolo. Riteniamo che il Biometano possa trovare una concreta applicazione in Europa e nel mondo. Ne deriverebbe un abbattimento delle emissioni climalteranti dell’agricoltura e si potrebbe aumentare sensibilmente la produzione di gas rinnovabile che, secondo il consorzio europeo Gas for Climate, può raggiungere i 122 miliardi di m3 entro il 2050, contribuendo così ad un sistema energetico a emissioni nette pari a zero. Se utilizzato insieme ad altre fonti energetiche rinnovabili per scopi civili, industriali e nei trasporti, il gas rinnovabile può accompagnare efficacemente il processo di decarbonizzazione dell’economia globale”.
Il CIB è un consorzio nazionale che rappresenta tutta la filiera del biogas agricolo, dai produttori di biogas, ai produttori di impianti e servizi per la produzione di biogas e biometano. I suoi obiettivi sono la promozione, la diffusione e il coordinamento delle attività di tutto il settore del biogas in Italia.
Il CIB promuove attivamente il modello del Biometano come modello sostenibile e concreto per la produzione di alimenti, foraggi ed energia che nel contempo permette la decarbonizzazione del settore.
Gas for Climate raggruppa sette aziende europee di primaria importanza nel settore delle infrastrutture gas e due associazioni che rappresentano la filiera del biogas e del biometano, incluso il CIB.
Nel febbraio scorso Gas for Climate ha pubblicato uno studio svolto dalla società di consulenza Ecofys, specializzata in studi climatici e nuove energie, secondo il quale il potenziale di produzione di biometano e idrogeno rinnovabile in Europa ammonta a oltre 120 miliardi di metri cubi. L’utilizzo di questi quantitativi di gas rinnovabile nelle esistenti infrastrutture assicurerebbe all’Ue un risparmio economico annuo quantificato da Ecofys in circa 140 miliardi di euro rispetto a uno scenario che non tenga conto del contributo del gas.
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