Lecce (da Corriere Salentino) – Arpa e Asl hanno detto sì all’impianto di MetApulia. Ci sono i pareri positivi di Acquedotto Pugliese, della Regione Puglia con il servizio di tutela ambientale e del Consorzio ASI. A livello di compatibilità urbanistica, le norme ASI sono sovraordinate rispetto a quelle del Comune: un eventuale parere negativo del Comune di Lecce dovrà essere adeguatamente motivato su basi tecniche. La chiusura del ciclo dei rifiuti potrà avvenire anche grazie a un impianto privato, se tutto dovesse concludersi positivamente. Il progetto prevede la realizzazione di un impianto per la produzione di biometano e compost di qualità, attraverso il trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani raccolti attraverso la raccolta differenziata. L’impianto, ubicato nella Zona Industriale di Lecce, sarà alimentato da 55 mila tonnellate/anno di FORSU e da 10 mila tonnellate/anno di sfalci di verde proveniente dalle potature del verde pubblico.
Le linee produttive sono due: la prima per la produzione del biometano tramite un procedimento di digestione anaerobica che simula il processo di decadimento naturale della materia (biomimetica), la seconda per la produzione di ammendante compostato (il compost), tramite un processo di post-compostaggio aerobico in bio-celle.
Il Dipartimento Autorizzazioni Ambientali e Servizio Rifiuti non ha presentato alcun parere (assunto come positivo dalla CodS) dal momento che la materia non rientra nelle sue competenze. Solo Ager (l’Agenzia regionale di gestione dei rifiuti) ha presentato una nota (non un parere) nella quale ribadiva la disponibilità del comune di Lecce ad ospitare un impianto pubblico e, se questo dovesse mai sorgere, affermava l’impossibilità di ricevere le frazioni del Comune per l’impianto privato. Unico ostacolo, per ora, è il no in Conferenza dei servizi del Comune di Surbo, basato sulla questione dell’abitato che non è a distanza standard. “Siamo convinti – ha commentato Piero Seracca Guerrieri, manager della società – che questa posizione possa essere sorpassata, come ha detto Arpa nel suo parere, con una riduzione delle unità odorigene al camino, prescritte nella misura del 20% in meno rispetto alle migliori tecnologie disponibili”. L’impianto pubblico, come si sa, ha dei tempi dilatati e non si è ancora capito se sorgerà a Cavallino o a Lecce. Intanto il Comune leccese dovrà esprimersi sull’impianto di MetApulia, che offre tutta una serie di garanzie contro l’impatto odorigeno (ha sviluppato un sistema di controllo partecipato con Unisalento). Manca ancora il parere del capoluogo leccese, che ha inserito un ordine del giorno nel prossimo Consiglio comunale del 25 febbraio un passaggio sull’impianto. Sarà probabilmente in quella occasione che il Consiglio darà indicazione sulla posizione da assumere.
MetApulia crede nella trasformazione del rifiuto in una risorsa (economia circolare). “È da qui che parte una strategia efficace per la gestione dei rifiuti solidi urbani, quella che può consentire a tutti noi di raggiungere l’obiettivo che ci sta a cuore: zero rifiuti in discarica – spiegano gli esperti – Il progetto MetApulia nasce con questa filosofia: adottando le migliori tecnologie, MetApulia recupera fino all’ultima goccia di energia dei rifiuti organici, raccolti attraverso la differenziata, la trasforma in biometano e compost di qualità per garantire benefici economici e ambientali al territorio leccese”.
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