(da radiobombo.com) – Impegno rispettato: il sindaco, Amedeo Bottaro, aveva fatto sapere che il Comune di Trani avrebbe proposto ricorso contro l’autorizzazione rilasciata dalla Provincia di Barletta-Andria-Trani per l’installazione a Trani di un impianto di biometano proposto dalla società privata 4r. E così è stato.
Infatti, il dirigente dell’Area legale e contenzioso, Francesco Angelo Lazzaro, ha determinato il conferimento dell’incarico all’avvocato Andrea Sticchi Damiani, del Foro di Lecce, per la proposizione del ricorso innanzi al Tar Puglia, sede di Bari, per l’impugnazione della determinazione dirigenziale numero 31, del 22 gennaio 2020, a firma del dirigente del Settore ambiente e rifiuti della Provincia Bat, Vincenzo Guerra.
Quel 22 gennaio l’ente provinciale aveva emanato, in favore della 4r, il «Provvedimento autorizzatorio unico regionale relativo alla proposta di realizzazione ed esercizio di un impianto di produzione di biometano ed ammendante di qualità, da frazione organica dei rifiuti solidi urbani, in località Casarossa nel Comune di Trani.
Il 6 febbraio, con nota protocollata, il sindaco del Comune di Trani esprimeva parere sfavorevole alla realizzazione dell’impianto, peraltro già manifestato nella seduta del 20 novembre 2019 della conferenza di servizi indetta dalla Provincia, dichiarando altresì la volontà di proporre opposizione al rilascio dell’autorizzazione da parte della Provincia.
Da qui la scelta di impugnare la determinazione dirigenziale provinciale esprimendo l’indirizzo, al proprio dirigente al contenzioso, di affidare l’incarico di patrocinare il Comune nel giudizio.
L’Avvocatura comunale ha rappresentato l’impossibilità di assumere l’incarico «sia per l’attuale carico di lavoro estremamente gravoso, sia per la complessità della fattispecie».
Da qui la scelta di affidarsi al professionista leccese, amministrativista con un curriculum particolarmente significativo in cause riguardanti la specifica materia. L’importo dell’incarico, è di poco più di 11mila euro, Iva compresa.
Si tratta, come detto, di un impianto che recupera la frazione organica (scarti mercatali, scarti agro industriali e altro) del rifiuto solido urbano da raccolta differenziata (circa 50 mila tonnellate l’anno), con produzione di compost.
Annesso ad esso vi è un impianto di valorizzazione del biogas, per la produzione di biometano immesso nella rete di distribuzione nazionale di Snam Rete gas.
Il Comune di Trani, durante la conferenza dei servizi, aveva rilasciato il parere urbanistico contrario «in quanto l’intervento risulta in contrasto con gli indici e parametri delle norme tecniche attuative del Pug vigente».
Nel corso della conferenza di servizi erano emerse altre criticità che la società proponente si era impegnata a superare con apposite modifiche progettuali, evidentemente ritenute accogliibili dalla Bat, sebbene con prescrizioni imposte nello stesso provvedimento di autorizzazione.
Il provvedimento è stato trasmesso a tutti gli enti che hanno fatto parte della conferenza dei servizi, per le osservazioni, ovvero proporre ricorso avverso lo stesso provvedimento entro sessanta giorni.
Cosa che ha fatto il Comune di Trani: «Un anno fa avevamo espresso in conferenza di servizi la nostra posizione contraria al rilascio del provvedimento autorizzativo per la realizzazione ed esercizio di un impianto di produzione di biometano in località Casa rossa – conferma il sindaco, Amedeo Bottaro -. La linea non cambia: ricorreremo al Tar Puglia per impugnare la determinazione adottata dalla Provincia. Così come accaduto per la Ecoerre, non abbasseremo la guardia».
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