Dopo due anni di inattività per i lavori di ristrutturazione, a maggio tornerà il compost ottenuto dagli scarti organici
Dopo due anni di fermo attività
(da La Nuova Provincia – Daniela Peira) – Circa due anni di fermo attività per una delle ristrutturazioni più impegnative mai intraprese da Gaia spa ma la prima parte dei lavori è finita. Parliamo dell’impianto di compostaggio di San Damiano che da maggio avrà di nuovo pronto l’ammendante certificato proveniente dal riciclo e dal trattamento dei rifiuti organici e delle ramaglie che arrivano dalla raccolta differenziata di Asti e provincia.
Fermato a febbraio 2018, dal dicembre scorso è ripartito il processo di biodegradazione aerobico al termine del primo blocco di lavori di ristrutturazione: nuove biocelle, impianto di depurazione dell’aria, area di ricezione e preparazione dei rifiuti da immettere nel processo di compostaggio.
Sulla homepage del sito
Un primo bel traguardo che i vertici di Gaia spa avrebbero voluto presentare di persona ad amministratori e cittadini. Ma il divieto di spostamenti a causa delle norme di contenimento del contagio da coronavirus lo hanno impedito.
Ma il lavoro fatto finora meritava di essere conosciuto, così i vertici hanno rimediato preparando una video animazione di 5 minuti presente sulla homepage del sito di Gaia.
Recupero del biometano
Con la storia dell’impianto, che dal 2003, anno in cui entrò a pieno regime, ha lavorato circa 24 mila tonnellate di frazione organica all’anno. Quando anche la seconda tranche di lavori sarà terminata, sarà triplicata la quantità di materiale che sarà possibile lavorare oltre all’importante recupero del biometano che consente non solo l’autosufficienza energetica di tutto l’impianto, ma anche la vendita in rete.
Dall’arrivo nell’impianto, i nostri scarti di cucina subiscono una prima triturazione che consente un’omogeneizzazione del materiale inviato ad un setaccio che elimina eventuale plastica e metalli presenti. Quel che rimane passa nel digestore dove rimane per 20 giorni e nel quale viene captato il biometano.
“Digestione” controllata a distanza
Il “digestato” viene miscelato con la parte triturata di verde e ramaglie e finisce nelle biocelle per il compostaggio aerobico gestito a distanza con continui aggiustamenti di umidità, temperatura, immissione di aria. Altri 40 giorni e la miscela che ne esce va in raffinazione per un ultimo vaglio con espulsione di materiali estranee. Il compost che ne esce è certificato di qualità e rappresenta un fertilizzante stabile per nutrire il terreno. Gli odori sprigionati nelle varie fasi vengono abbattuti dal sistema di lavaggio e biofiltrazione dell’aria.
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