Milano (da Alessandria Oggi) – Le energie rinnovabili avranno una maggiore spinta dopo la fine della pandemia?
Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, colosso delle infrastrutture per il gas e l’energia, ne è sicuro tanto che sul futuro dell’Italia si dice “tutto sommato fiducioso: ci potranno essere problemi, ma siamo il primo Paese occidentale a essere entrato in emergenza, saremo i primi a uscirne. Se ci impegniamo possiamo ripartire bene, mobilitando investimenti e capitali privati”.
Ma quale è stato, e qual è tutt’ora, l’impatto dell’emergenza su Snam?
“A beneficio della collettività, tra donazioni e acquisti per conto della struttura del commissario straordinario, abbiamo acquistato 1.600 ventilatori polmonari e 4,7 milioni di mascherine” ha affermato Alverà che ha poi sottolineato, per quanto concerne i consumi di gas, un -12%, combinato disposto tra il -30% di termoelettrico e industriale e un aumento dei consumi privati. Da dicembre il gas si è praticamente dimezzato: effetto del petrolio, dei consumi e della stagionalità. Difficile dire se potrà scendere ancora. Di certo un prezzo così basso sarà d’aiuto alla ripresa”.
Sugli investimenti l’amministratore delegato di Snam ha affermato che l’azienda investirà circa un miliardo di euro l’anno, prevedendo rallentamenti per circa 200 milioni di euro. “Ma stiamo lavorando per capire come recuperare e andare oltre – ha dichiarato Alverà – dobbiamo guadagnare tempo. In dieci anni contiamo di investire 14 miliardi di euro. Senza cambiare le norme, si potrebbero ridurre gli iter autorizzativi dagli attuali 1.200 a 450-500 giorni. Basterebbe far andare le autorizzazioni in parallelo. In 3-4 anni, come Snam, potremmo investire oltre un miliardo in più, anticipando progetti oggi in calendario per il 2024. Più in generale si potrebbero mobilitare, con capitali privati, 100 miliardi di investimenti, dai trasporti alla sanità, al comparto idrico e all’energia: in 5 anni si avrebbero 300 miliardi di pil in più, circa il 4% di crescita all’anno”.
La crisi scoppiata con l’emergenza coronavirus avrà qualche effetto negativo sul “green new deal” con cui l’Ue punta alla svolta verde?
“Al contrario, assumerà ancora più importanza: il covid-19 è una occasione per cambiare con più incisività – ha dichiarato Alverà che ha poi parlato dell’importanza di idrogeno e biometano.
Secondo l’amministratore delegato di Snam essi possono “funzionare per settori non del tutto elettrificabili come il riscaldamento. Per la produzione, puntiamo sul solare nel Sud Italia e in Nord Africa per poi trasportare l’idrogeno coi nostri gasdotti nel Nord dell’Europa: l’Italia può avere un ruolo centrale. Contiamo di proseguire il focus sulle piccole e medie imprese, in Italia come in Europa, nei nostri progetti innovativi su cui puntiamo 1,5 miliardi in 4 anni: biometano, mobilità sostenibile, efficienza energetica e idrogeno. Nella fase di ripartenza sarà ancora più importante. Intanto continuiamo ad assumere: 12 persone nell’ultimo mese, con colloqui da remoto. Perché mantenere il dividendo? È stata una scelta in linea con il settore, grazie alla nostra solidità finanziaria. Manteniamo un impegno nei confronti di tutti gli azionisti, anche dei tanti cassettisti, piccoli risparmiatori, cui in un momento difficile una cedola sostenibile può fare piacere”.
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