(da motori.quotidiano.net) – Quali prospettive per il gas naturale, CNG, LNG, biometano e bioLNG? Licia Balboni, Presidente di Federmetano, le racconta in una intervista con Agenzia Nova e nel video che potere vedere. Vi proponiamo l’approfondimento di Federmetano.
La Presidente di Federmetano Licia Balboni il 21 ottobre scorso ha preso parte al convegno online “Le nuove prospettive di razionalizzazione e ammodernamento della rete: la risoluzione de Toma”, tenutosi in apertura della manifestazione fieristica Oil&nonOil che ha avuto luogo a Verona tra il 21 e il 23 ottobre. Al termine del dibattito Licia Balboni è stata intervistata da Agenzia Nova in merito a quanto emerso e alla visione di Federmetano sul tema affrontato, oltre che sulle prospettive future dell’utilizzo del gas naturale in tutte le sue declinazioni (CNG, LNG, biometano e bioLNG).
Parlando di visione futura e, dunque, di transizione energetica Balboni ha sottolineato come la mobilità sostenibile sia una sfida che possiamo vincere con il gas naturale, soprattutto se biometano. Un carburante di origine bio, derivante dalla FORSU e dagli scarti agricoli, che ci consentirebbe di far muovere veicoli leggeri con il bioCNG e veicoli pesanti con il bioLNG. Risorse formidabili che non sono solo un ponte verso il futuro, bensì soluzioni concrete e immediatamente fruibili in quanto tecnologicamente mature, in termini sia di mezzi disponibili sia di rete distributiva.
La rete del gas naturale
Per quanto riguarda la razionalizzazione della rete, l’Associazione già lo scorso anno aveva presentato le sue osservazioni in un documento relativo proprio alla Risoluzione de Toma, in vista della X Commissione della Camera dei Deputati (Attività produttive).
Osservazioni che Federmetano ha riportato anche ad Agenzia Nova: negli ultimi 10 anni la rete italiana è quasi raddoppiata ed è oggi la più vasta a livello europeo con circa 1400 p.v. CNG e 81 p.v. LNG. Ciò su cui però è necessario lavorare è una più omogenea distribuzione delle stazioni di rifornimento sul territorio. A fronte di regioni “virtuose”, ad esempio l’Emilia Romagna con 218 Pv e la Lombardia con 196 Pv, ve ne sono altre con pochissimi impianti o completamente prive di tali infrastrutture, come la Sardegna, ed è lì che bisogna agire con delle politiche locali di sviluppo della rete.
La Risoluzione De Toma affronta anche il tema della legalità che, come sottolineato da Balboni durante la tavola rotonda del 21 ottobre, sarebbe facilmente scalabile se si utilizzasse la metodologia del reverse charge.
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