da Il Sole 24Ore – Snam incassa l’assist dell’Europa e accelera sul biometano, una delle direttrici dei nuovi business della transizione energetica, al servizio dei quali il piano strategico 2020-2024, approvato a novembre, ha stanziato 720 milioni di euro di investimenti, quasi raddoppiati rispetto al precedente piano. La società guidata da Marco Alverà ha ottenuto un finanziamento di circa 2 milioni da parte della Commissione Europea nell’ambito del bando a rotazione Transport Blending Facility che punta a rendere il settore dei trasporti più efficiente dal punto di vista ambientale, oltre a potenziare la sicurezza e la sostenibilità del trasporto ferroviario europeo.
Il programma Bio-Lng 4 Italy
Le risorse targate Ue, la cui implementazione è stata agevolata da Cdp che ha affiancato Snam su questo fronte, andranno a supportare “Bio-Lng 4 Italy”, il progetto infrastrutturale integrato, sviluppato da Snam4Mobility e da Gnl Italia (la controllata che gestisce il terminale di rigassificazione di Panigaglia) e inquadrato nell’ambito dell’ultimo business plan del gruppo. Il programma prevede lo sviluppo di otto stazioni di rifornimento di gas naturale liquefatto (gnl) e biometano liquido (bio-gnl) nella penisola, la costruzione di un impianto di microliquefazione nel Sud Italia per la liquefazione del gas e del biometano da gasdotto, e, infine, la realizzazione di baie di carico per consentire il caricamento di autocisterne Gnl al terminale di Panigaglia.Scopri tante soluzioni per organizzare i tuoi spazi all’aperto, in negozio e su IKEA.itSpazio al tuo relax.
Torelli: il gnl cruciale per la sfida della decarbonizzazione
“Il gnl, che sarà sempre più bio, offre una soluzione immediata ed efficace alla sfida della decarbonizzazione dei mezzi pesanti, responsabili di una quota rilevante delle emissioni dell’intero settore trasporti – spiega al Sole 24 Ore Alessio Torelli, amministratore delegato di Snam4Mobility -. Questo progetto mira, da un lato, ad accrescere la disponibilità di gnl per i trasporti in tutta Italia, da Nord a Sud, e, dall’altro a dare slancio allo sviluppo del gnl bio, ottenuto da rifiuti e scarti agricoli, valorizzando l’economia circolare”.
Gli obiettivi del progetto
Il progetto, che vale nel complesso 23,5 milioni, consentirà così di incrementare la competitività di gnl e bio-gnl riducendo la dipendenza del sistema Paese dall’importazione di gnl a uso trasporti con il rischio annesso di interruzioni delle forniture. L’iniziativa permetterà però anche di semplificare la catena logistica e di ridurre la distanza tra infrastrutture di approvvigionamento e clienti finali. Senza contare che tali infrastrutture, oltre a supportare lo sviluppo del mercato del trasporto pesante, potranno potenzialmente favorire anche la competitività di gnl e bio-gnl nel settore marino tramite le future attività di spedizione di camion (truck to ship) in ambito portuale.
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