(da industriaitaliana.it) – Azioni per la transizione energetica e la tutela ambientale, l’evoluzione tecnologica e la coesione sociale: sono questi i pilastri del Piano industriale al 2024 del Gruppo Hera, approvato dal CdA presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano.
“Lo scenario di riferimento dei prossimi cinque anni presenta sfide e opportunità che Hera ha saputo intercettare per tempo, basando su di esse e con largo anticipo la propria strategia e i propri approcci di sostenibilità – chiosa Tomaso Tommasi di Vignano, presidente esecutivo Hera – Oggi, con il nostro nuovo Piano industriale, possiamo capitalizzare gli sforzi fatti sin qui e incrementare i nostri target di crescita al 2024. A sostegno dei nostri obiettivi abbiamo stanziato un consistente piano di investimenti per espandere i nostri asset e renderli, al tempo stesso, sempre più sostenibili, in linea con le indicazioni delle istituzioni internazionali. Confermiamo inoltre tutte le nostre politiche economico-finanziare, a partire dal mantenimento di un profilo patrimoniale conservativo che ci permette di finanziare anche eventuali ulteriori progetti di investimento non inseriti a Piano. Tutto questo, senza incidere sulla distribuzione ai nostri azionisti dei dividendi, che sono anzi previsti in crescita nel quinquennio, con un incremento del 25% rispetto all’ultimo dividendo pagato, fino a raggiungere i 12,5 centesimi per azione al 2024”.
Le strategie di rafforzamento industriale e commerciale sono state disegnate su modelli di business sostenibili, indirizzando le opportunità derivanti dall’innovazione e dal digitale, e favorendo la creazione di valore condiviso per i propri stakeholder. La multiutility intende inoltre accompagnare i territori in una ripresa in linea con le strategie europee e gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030.
Il Piano industriale al 2024 si fonda sulle solide basi delle proiezioni di chiusura del 2020: il preconsuntivo conferma infatti i principali indicatori in crescita sull’anno precedente. Il Mol atteso per il 2020 è di circa 1.118 milioni di euro, in aumento rispetto ai 1.085 milioni del 2019, mentre il rapporto Pfn/Mol migliora sensibilmente attestandosi a 2,9x, rispetto al valore di 3,02x al 31 dicembre 2019. Lo scorso anno, inoltre, Hera ha sostenuto investimenti pari a circa 540 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il 2019.
Le tre dimensioni del Piano industriale al 2024: ambientale, socio-economica e innovazione
Il Gruppo Hera ha arricchito la propria strategia seguendo le direttrici europee e mantenendo contestualmente la coerenza con l’Agenda 2030, che già da anni ne guida l’impegno per lo sviluppo sostenibile. In particolare, lo schema di riferimento del nuovo Piano si compone di tre dimensioni – ambientale, socio-economica e innovazione – intorno alle quali si articolano tutte le progettualità di Hera.
“Hera da sempre gestisce tutte le proprie attività con un approccio sostenibile e integrato nelle strategie di business – commenta Stefano Venier, amministratore delegato Hera – Pertanto, con il nostro nuovo Piano industriale possiamo promuovere un ulteriore sviluppo, con progetti dedicati alla circolarità, alla carbon neutrality e all’innovazione tecnologica, in piena coerenza anche con le linee dettate dall’Autority e raccogliendo i frutti di quanto già fatto in passato, anche in termini di premialità per la qualità del servizio. E vogliamo anche rendicontare ai nostri stakeholder con la massima trasparenza l’impegno del Gruppo per la sostenibilità, con l’applicazione delle raccomandazioni Tcfd a partire già dall’esercizio 2020. La nostra rotta è molto chiara e sfidante, tanto che ci siamo già posti anche target al 2030, mirando al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità sempre più ambiziosi sulla base dei rigorosi standard fissati dalla metodologia “Science Based Target iniziative””.
Nella dimensione ambientale rientrano la promozione dell’economia circolare attraverso il recupero, il riuso e la rigenerazione delle risorse, gli interventi per incrementare la resilienza delle infrastrutture, in chiave di prevenzione e mitigazione dei rischi e, più in generale, tutte le azioni per la lotta al cambiamento climatico – in cui la multiutility è già da tempo in prima linea – al fine di traguardare la carbon neutrality, puntando su bioenergie/green gas – come biometano, idrogeno e green syngas – ed efficienza energetica. Il contributo alla decarbonizzazione e al risparmio delle risorse si realizzerà anche attraverso la diminuzione dei consumi del Gruppo stesso: al 2024 è prevista una riduzione del 7% dei consumi energetici (rispetto al 2013) e del 17% dei consumi idrici interni (rispetto al 2017). La dimensione socio-economica mira invece a creare “valore condiviso” per stakeholder e territori, facendo leva sugli asset fisici e commerciali, con i nuovi servizi a valore aggiunto per i clienti, le collaborazioni con partner esterni e i progetti di ascolto delle esigenze locali e sociali, ma anche quale esito di operazioni di integrazione o gare per l’assegnazione dei servizi regolati. La dimensione innovazione, infine, abbraccia le opportunità legate ad evoluzione tecnologica, digitalizzazione, intelligenza artificiale e analisi dei dati, per incrementare l’efficienza e la qualità dei servizi, con modalità di lavoro sempre più agili, nel mantenimento di un giusto equilibrio tra persone e tecnologia.
Investimenti per circa 3,2 miliardi di euro, in crescita grazie alla solidità patrimoniale e finanziaria
Il Piano al 2024 prevede investimenti in crescita, per circa 3,2 miliardi di euro, in media di 640 milioni all’anno: un volume significativamente superiore (circa +40%) rispetto alla media dell’ultimo quinquennio. In particolare, sono previsti in aumento gli impieghi per lo sviluppo organico, per 2,9 miliardi, 400 milioni in più rispetto alla precedente pianificazione, con un impegno proporzionale alla presenza di Hera sul territorio e alle caratteristiche delle filiere. Alle attività di M&A e alle gare per i servizi regolati verranno destinati circa 280 milioni, con una lieve riduzione rispetto al precedente Piano per lo slittamento di alcune gare gas, in parte compensata dal maggior fabbisogno per investimenti in linee esterne. Più in generale, il 60% degli investimenti sarà destinato a progetti coerenti con gli obiettivi europei. Il 42% andrà ad attività in linea con il “Green Deal”, per la riduzione delle emissioni, la carbon neutrality, la resilienza dei business e l’economia circolare. Il restante 18% sarà destinato all’evoluzione tecnologica: dallo sviluppo della cybersicurezza al telecontrollo, dai cassonetti “smarty” per la differenziata ai nuovi contatori. L’incremento degli investimenti è reso possibile, oltre che dai positivi risultati del 2020, dalla solidità patrimoniale e finanziaria di Hera, che lascia margine di manovra per eventuali ulteriori impieghi non previsti. In arco Piano, infatti, è prevista la riduzione del rapporto tra debiti finanziari netti e MOL fino al 2,8x nel 2024.
Il settore energy: obiettivo 4 milioni di clienti al 2024 e nuove proposte a valore aggiunto
Al 2024 la marginalità riconducibile al settore energia ammonterà a 403 milioni di euro, in salita rispetto ai 305 del 2019, mentre gli investimenti previsti in arco Piano saranno pari a 338 milioni. Anche nei prossimi anni, Hera – già oggi terzo operatore nazionale nel settore energy – continuerà a puntare all’ampliamento della base clienti, con particolare attenzione al mercato elettrico: l’obiettivo è raggiungere i 4 milioni di unità nel 2024, con un incremento di oltre 70.000 clienti all’anno, grazie anche al superamento del mercato di maggior tutela elettrica. Questo traguardo è stato ridefinito al rialzo rispetto al precedente Piano anche in conseguenza alla partnership con Ascopiave, consolidata all’inizio del 2020, che ha portato alla nascita del maggiore operatore energy del Nord-Est.
A supportare la crescita, contribuiranno i nuovi servizi a valore aggiunto che andranno ad arricchire l’offerta, con proposte complementari per la riduzione dei consumi. Tra le offerte spiccheranno quelle tarate sulle diverse caratteristiche dei clienti e orientate alla sostenibilità, con sempre più forniture “verdi” (già oggi tutti i clienti retail usufruiscono di energia al 100% da fonti rinnovabili), invio di bollette digitali e iniziative di sensibilizzazione sul risparmio energetico. Per quanto riguarda le assegnazioni dei servizi di ultima istanza, Hera si è confermata tra i leader nazionali del mercato, aggiudicandosi, nell’autunno del 2020, 8 lotti come fornitore di ultima istanza gas, 5 lotti del servizio default gas e 1 lotto del servizio di salvaguardia elettrica. Previsto anche un incremento delle attività per la riqualificazione energetica e degli impianti termici dei condomini mentre si svilupperanno le soluzioni rivolte a clienti industriali e Pubbliche Amministrazioni. Nelle nuove offerte potrà essere introdotto anche il fotovoltaico per condomini e privati, che potranno così fruire di incentivi per l’installazione grazie alle detrazioni per le rinnovabili. Infine, Hera realizza soluzioni circolari e di efficienza energetica anche nell’ambito dell’illuminazione pubblica – prevista al 2024 la gestione di 660.000 punti luce, investendo sempre più in sistemi per l’efficienza e la resilienza – e delle telecomunicazioni, con offerte di sicurezza informatica integrate col settore energy e soluzioni per le smart city.
Primi nell’ambiente: impianti d’eccellenza, progetti per l’economia circolare e raccolta differenziata
In crescita anche il Mol della filiera ambiente, che passerà dai 264 milioni del 2019 ai 320 del 2024, con una previsione di investimenti per 694 milioni tra il 2020 e il 2024. In questa filiera, la multiutility intende consolidare ulteriormente la leadership nazionale, a partire dal ciclo integrato dei rifiuti, dove Herambiente vanta un parco impiantistico all’avanguardia e in linea con le best practice europee, oggetto di continue innovazioni per gestire al meglio le risorse e massimizzarne il riutilizzo e destinato a crescere anche attraverso operazioni di M&A previste nel breve periodo.Il know-how acquisito con l’impianto di Sant’Agata Bolognese (BO) – che da rifiuti organici produce compost e biometano, alimentando la mobilità sostenibile – consentirà ad esempio di dare vita a nuovi progetti a supporto della transizione verso l’economia circolare. A Spilamberto (MO) è prevista infatti la realizzazione di una struttura per la trasformazione dei rifiuti organici in biometano, mentre nel territorio della provincia di Pesaro-Urbino verrà costruito un biodigestore anaerobico da rifiuti organici, configurato per la produzione di biometano e compost di qualità: un intervento strategico e tanto più rilevante se si considera il quadro di non autosufficienza di impianti di questo tipo nella regione Marche, con notevoli ricadute positive anche sul fronte ambientale e dell’occupazione. Complessivamente, l’obiettivo di Hera in arco Piano è produrre oltre 15,5 milioni di metri cubi all’anno di biometano da rifiuti organici, più che raddoppiando l’attuale quantitativo. Ulteriori sinergie verranno dalla piattaforma ambientale per rifiuti pericolosi e non pericolosi che sorgerà a Ravenna grazie alla nuova società nata dall’accordo con Eni Rewind a novembre 2020. La multiutility punta inoltre ad estendere la clientela anche grazie alla propria offerta, unica in Italia, di soluzioni sostenibili e integrate che, grazie alle sinergie tra le società del Gruppo, coinvolgono il ciclo dei rifiuti, la risorsa idrica e i servizi energetici, e a sviluppare nuove opportunità per l’economia circolare grazie a collaborazioni e progetti volti al riuso con partner strategici. Nel segmento delle plastiche, la controllata Aliplast estenderà l’impegno nel riciclo, puntando alla vendita di circa 110.000 tonnellate di plastiche riciclate al 2024 (+20% rispetto al 2019 e +83% rispetto al 2017), sia incrementando la capacità impiantistica, sia entrando nel recupero delle plastiche rigide, con la realizzazione in Emilia-Romagna di un’innovativa struttura per la produzione di polimeri riciclati di alta qualità, grazie alla partnership siglata a ottobre 2020 con NextChem, società del Gruppo Maire Tecnimont. Hera punta inoltre a riconfermarsi gestore dei servizi di igiene urbana negli ambiti gestiti in Emilia-Romagna: in arco Piano sono previste le gare per le concessioni nei territori di interesse, a servizio di circa 2,5 milioni di cittadini. L’assegnazione alla multiutility consentirà di estendere la tariffa puntuale a oltre 420 mila utenti, rispetto agli attuali 180 mila, con effetti sulla raccolta differenziata; quest’ultima è prevista infatti a sua volta in ulteriore incremento, dal 64,6% del 2019 al 75% del 2024, con un miglioramento anche della qualità, grazie a iniziative di coinvolgimento e comunicazione e all’innovazione, attraverso l’introduzione della gestione da remoto di 100.000 cassonetti evoluti nell’arco di 10 anni. In crescita anche i contenitori per la raccolta degli oli esausti conferiti dai cittadini, che – grazie al recente rinnovo dell’accordo con Eni – saranno usati per ricavare biocarburanti, alimentando un maggior numero di mezzi Hera adibiti alla raccolta dei rifiuti.
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