(Marco Castelli di Fleet Magazine) – Ne abbiamo parlato con Daniele Lucà, SVP Global Sustainable Mobility di Snam, intervenuto alla tavola rotonda di #ForumAutoMotive sulla “dittatura della spina”. Neutralità tecnologica nel nome del green: questo è il concetto emerso forte e chiaro dal dibattito. Oltre all’elettrico, c’è un mondo di alimentazioni sostenibili, tra cui proprio il metano. Che, secondo Lucà, avrà un futuro importante.
Il futuro del metano
“Aldilà del momento attuale e delle criticità che oggi il sistema sta incontrando, noi crediamo che il gas naturale possa rappresentare e rappresenterà una risorsa importante per la mobilità e i trasporti“ specifica Lucà.
Il futuro del metano sarà rappresentato, in particolare, dal biometano, “una fonte completamente rinnovabile, che consente di alimentare i camion, le passenger cars e gli autobus in forma liquefatta, oltre che gassosa”, sottolinea il manager di Snam.
Dal metano al biometano
Il biometano già oggi è una realtà. “Un terzo dei veicoli a gas naturale viene già alimentato in forma bio, contribuendo così al rinnovamento del parco circolante. Snam sta proprio per inaugurare un impianto di produzione di biometano da rifiuti in Sicilia, con cui saremo potenzialmente in grado di alimentare una serie di stazioni, per rifornire fino a 2.500 veicoli all’anno” rivela Lucà.
Nell’immediato, dunque, secondo Snam, il biometano costituisce un veicolo molto importante per accelerare la transizione energetica.Leggi anche: ecco perchè la corsa sfrenata verso l’elettrico rischia di infilarsi in un vicolo cieco
Il ruolo dell’idrogeno
In futuro, invece, aggiunge ancora Lucà, un ruolo importante lo avrà anche e soprattutto l’idrogeno verde. “La mobilità elettrica (ci auguriamo sempre più alimentata da fonti rinnovabili) sarà protagonista sui veicoli leggeri, ma sui mezzi pesanti riteniamo che l’idrogeno verde potrà avere un ruolo cruciale. Stiamo parlando dell’idrogeno ottenuto con un processo di elettrolisi dell’acqua e alimentato da energia rinnovabile, in grado non solo rifornire i motori elettrici, ma anche i propulsori a combustione interna”.
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