(Alessandro Paiola di Omnifurgone) – Il 19 ottobre si è conclusa a Rimini la 24esima edizione di Ecomondo, la fiera di riferimento in Europa per l’innovazione industriale e tecnologica dell’economia circolare. Uno dei protagonisti indiscussi è stato Scania che ha presentato importanti novità per un futuro della mobilità sempre più sostenibile.
Il costruttore svedese da sempre impegnato per ridurre l’impatto ambientale del settore dei trasporti su ruota ha incentrato il proprio stand sulle innovazioni e sulle tecnologie del presente e del futuro e ha organizzato due importanti eventi che hanno attirato l’attenzione dei visitatori.
Una gamma completa
Nello stand Scania i visitatori hanno potuto vedere e toccare con mano 4 veicoli differenti per alimentazione e per utilizzo che rispondono alla maggior parte delle esigenze lavorative. Tra questi erano presenti un autotelaio elettrico 25 P B6X2*4NB con applicazione a temperatura controllata, un autotelaio ibrido P360 B6X2*4NB, un trattore stradale R 410 A4X2NZ alimentato a CNG con capacità serbatoi massimizzata e una spazzatrice stradale P 220 B4X2NZ.
Inoltre, nella parte esterna della fiera il costruttore svedese ha messo a disposizione per i test drive due veicoli elettrici (un autotelaio elettrico 25 L B4X2NB e un 25 P B4X2NB con applicazione a temperatura controllata) per avvicinare i visitatori alla mobilità del futuro.
L’importanza del biometano
Durante l’evento “Power Solutions” del 26 ottobre Scania ha presentato un nuovo powertrain ibrido destinato alle applicazioni industriali e marine e composto da un motore endotermico, un’unità elettrica e un pacco batterie. Il giorno successivo si è invece tenuto il convegno “Il domani, oggi” in cui si è discusso con i tanti ospiti su diverse tematiche come la situazione del settore dei trasporti, l’elettrificazione dei mezzi e la situazione attuale del biometano in Italia.
Il “bio” conviene in tutte le forme
Proprio in quest’ultimo dibattito ha preso parola Lorenzo Maggioni, direttore R&D del Consorzio Italiano Biogas, che ha mostrato uno studio sul biometano: “Le diverse tipologie di produzione del biometano liquefatto sono state messe a confronto in nove diversi scenari e diversi tipi di alimentazione.
Sono emerse due considerazioni a seguito del confronto del diesel (miscelato al biodiesel) al metano liquefatto di origine fossile: nel peggiore scenario il risparmio rispetto al diesel è dell’87%; nel migliore scenario, invece, ovvero con metano liquefatto 100% e recuperando tutta la CO2 si risparmia fino al 120% di CO2”.
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