(Alessandro Paiola di Motor1.com) – L’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 e diventare un’azienda leader nella mobilità sostenibile ha spinto Lamborghini ad avviare l’importante piano strategico Direzione Cor Tauri da 1,5 miliardi di euro che prevede, tra le altre cose, il passaggio a una gamma totalmente ibrida entro il 2024 e l’introduzione di un quarto modello 100% elettrico per il 2030.
L’obiettivo però non si raggiungerà soltanto rendendo più “pulite” le supercar e hypercar prodotte, ma rivedendo l’intera attività a cominciare dalla fabbrica stessa. Per questo, Lamborghini ha da tempo avviato vari progetti che puntano a diminuire il proprio impatto ambientale per l’intero ciclo di vita del prodotto. A partire dall’energia utilizzata per la produzione.
Fonte di energia più pulita
L’ultima novità a questo proposito è l’annuncio dell’inizio dei lavori per la realizzazione di un nuovo impianto di produzione di biometano che andrà a sostituire il gas naturale fin qui impiegato per dare energia all’impianto di Sant’Agata Bolognese.
In particolare, la nuova struttura sarà in grado di fornire circa 4 milioni di metri cubi all’anno di gas ricavato da fonti rinnovabili, che corrispondono al 65% del fabbisogno totale. Riducendo così le emissioni di CO2, già oggi abbattute del 37%, fino all’80%, vale a dire circa 11.000 tonnellate l’anno.
Tanti progetti per diventare green
Il nuovo impianto di produzione di biometano si va ad aggiungere a una strategia molto più ampia che Lamborghini ha avviato oltre 10 anni fa, come ha confermato il ceo Stephan Winkelmann:
“In tema di sostenibilità, Lamborghini è stata un’apripista nel settore automotive. Il nostro impegno è partito nel 2009 attraverso una serie di programmi e investimenti che nel 2015 ci hanno portato a ottenere la certificazione CO2 neutrale per l’intero stabilimento”.
A che punto siano arrivati i piani di Lamborghini per elevare la propria compatibilità ambientale l’ha potuto verificare di persona il nostro Andrea Farina con un video che mostra le iniziative collaterali, come la creazione di un parco composto da 10.000 querce e un apiario che protegge e monitora 600.000 api, fino alla costruzione di un impianto fotovoltaico affiancato da sistemi di teleriscaldamento e trigenerazione, soluzioni improntate al riutilizzo, e quindi al risparmio, di risorse energetiche.
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