(da greenreport.it) – Una volta il metano ti dava una mano, ma ai tempi dei cambiamenti climatici è invece uno dei nemici giurati. E la Commissione Ue ha infatti appena adottato la strategia sul metano.
Perché almeno il 25% dell’attuale riscaldamento del pianeta è causato proprio dalle emissioni di metano di origine antropica, tra cui l’agricoltura, la produzione e l’utilizzo di combustibile fossile, i rifiuti in discarica. Il metano è anche un potente inquinante atmosferico locale che causa gravi problemi di salute.
La lotta contro le emissioni di metano è pertanto essenziale per conseguire gli obiettivi climatici per il 2030, la neutralità climatica entro il 2050 e per contribuire all’ambizione della Commissione di azzerare l’inquinamento.
La strategia definisce misure per ridurre le emissioni di metano in Europa e a livello internazionale: contiene interventi legislativi e non legislativi nei settori dell’energia, dell’agricoltura e dei rifiuti, che insieme rappresentano circa il 95 % delle emissioni di metano associate all’attività umana nel mondo. La Commissione collaborerà con i partner internazionali dell’UE e con l’industria per conseguire riduzioni delle emissioni lungo la catena di approvvigionamento.
Particolare attenzione va posta sui rifiuti organici, perché non tutti sanno che, se si lasciano fermentare, anche in natura, producono metano, che ha un impatto climalterante almeno 20 volte più forte della CO2. Per questo è economicamente, ma anche ambientalmente, sarebbe molto più sostenibile trattare questi rifiuti in impianti dedicati – come i biodigestori – per trarne biometano. La formula chimica a sempre CH4, ma la provenienza della fonte energetica fa tutta la differenza del mondo: una volta bruciato il biometano, al contrario del suo corrispettivo di provenienza fossile, produrrà CO2 neutra dal punto di vista delle emissioni climalteranti. Questo perché l’anidride carbonica prodotta dalla sua combustione è la stessa CO2 fissata dalle piante (o assunta dagli animali in maniera indiretta tramite le piante), al contrario di quanto avviene per la CO2 emessa ex novo dalla combustione dei carburanti fossili.
Va poi detto che secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, anche l’industria del petrolio e del gas può portare ad una riduzione del 75% di emissioni di metano grazie alla tecnologia oggi esistente e più della metà di questo risultato è raggiungibile senza alcun costo netto per l’industria.
Per ridurre le emissioni di metano nel settore dell’energia verrà proposto l’obbligo di migliorare il rilevamento e la riparazione delle perdite nelle infrastrutture del gas e si valuterà l’opportunità di legiferare per vietare le pratiche di routine di combustione in torcia e di rilascio in atmosfera. La Commissione avvierà un dialogo con i partner internazionali ed esaminerà l’eventualità di norme, obiettivi o incentivi per le importazioni di energia nell’Ue, con i relativi strumenti di esecuzione.
La Commissione migliorerà la comunicazione delle emissioni prodotte dall’agricoltura attraverso una migliore raccolta di dati e promuoverà opportunità di riduzione delle emissioni con il sostegno della politica agricola comune. L’accento sarà posto principalmente sulla condivisione delle migliori pratiche nelle tecnologie innovative di riduzione del metano, diete animali e gestione della riproduzione.
Nel settore dei rifiuti la Commissione valuterà l’opportunità di ulteriori azioni per migliorare la gestione dei gas di discarica, sfruttandone il potenziale di consumo energetico riducendo nel contempo le emissioni, e riesaminerà la legislazione pertinente sulle discariche nel 2024. Ridurre al minimo lo smaltimento dei rifiuti biodegradabili nelle discariche è fondamentale per evitare la formazione di metano: per questo la Commissione valuterà anche la possibilità di proporre ulteriori ricerche sui rifiuti nelle tecnologie del biometano.
Riesaminerà inoltre il regolamento sulla condivisione degli sforzi e valuterà la possibilità di estendere il campo di applicazione della direttiva sulle emissioni industriali ai settori che emettono metano non ancora inclusi.
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