da La Repubblica (Graziella Marino) – L’avanzata delle motorizzazioni elettriche continua a mietere vittime. Al sorpasso delle vetture diesel vendute in Europa se ne aggiunge un altro tutto italiano, raggiunto nel primo semestre dell’anno ma consolidatosi negli ultimi mesi: il superamento delle immatricolazioni di auto ‘alla spina’ (elettriche e ibride plug-in) su quelle a metano. Il processo di erosione è iniziato nei mesi successivi al lockdown e non si è più fermato. Fino al dato del primo semestre dell’anno, che attestava per la prima volta il sorpasso, con 15.745 immatricolazioni tra elettriche e plug-in e le vetture a metano che si fermavano a quota 13.634. Nel mese di ottobre poi le vendite di auto a gas naturale in Italia si sono quasi dimezzate (-45%) scendendo a 2.527 unità (contro le 4.583 di un anno fa) e segnando una quota di mercato dell’1,6%. Le elettriche invece hanno triplicato le vendite (passando da 947 a 2.889 unità) e le ibride plug-in sono addirittura quadruplicate (da 849 a 3.653). Il mese scorso elettriche e plug-in hanno registrato insieme 6.542 vetture e le loro quote di mercato sono cresciute rispettivamente al 2,3% (dallo 0,5% di ottobre 2019) per le plug-in e al’1,8% (dal precedente 0,6%) per le elettriche. Al momento, sembra invece tenere il mercato delle auto Gpl che ad ottobre hanno registrato 11.553 immatricolazioni (+7,2% rispetto ad un anno fa), con una quota del 7,3%.
Ma segnali di cedimento si avvertono anche qui, visto che nei primi dieci mesi dell’anno la domanda di vetture Gpl è calata del 35,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Insomma, in Italia si sta chiudendo un’era e i risultati si riflettono inevitabilmente anche sul mercato europeo, visto che il nostro Paese è quello che copre in Ue oltre i due terzi delle vendite di tutte le auto alimentate a metano e Gpl. E infatti, secondo i dati Acea, già nel secondo trimestre dell’anno, a causa della forte contrazione in Italia delle auto a metano, le vendite in Europa di vetture alimentate a gas sono crollate del 50,5% e questo trend in ribasso è proseguito anche nel terzo trimestre, anche se ad un ritmo più contenuto del precedente (-6,8%).
Insomma, dopo un decennio di spolvero, grazie soprattutto al turbo impresso alle vendite dagli eco-incentivi del 2009-2010, per le auto a metano sembra conclusa un’epoca. La cosa singolare è che il tramonto sia arrivato proprio quando finalmente, dopo anni di attesa, gli automobilisti avrebbero potuto utilizzare il self-service anche nei circa 1.400 distributori a metano distribuiti per la Penisola, grazie all’imminente partenza del portale www.iovadoametano.it realizzato da Snam. La nuova piattaforma, che conterrà il tutorial e tutte le informazioni per consentire agli automobilisti il rifornimento fai da te, sarà il riferimento per il settore nazionale della mobilità a gas e a biometano. Ed è proprio su questo derivato dalla lavorazione del biogas, e quindi da rifiuti, liquami e scarti alimentari, che l’Italia punta per affrontare in modo sostenibile la transizione verso l’elettrico, riducendo la dipendenza da giacimenti esteri e dando vita ad un pregevole progetto di economia circolare. Per questo obiettivo Snam ha già investito 100 milioni di euro al 2023 e 250 milioni per nuovi impianti di biometano e punta ad accrescere il numero di distributori per il rifornimento di metano attraverso accordi con diversi operatori del settore. Un’altra importante novità per gli amanti dell’alimentazione a gas è la recente omologazione da parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ottenuta per le vetture Euro 6D Temp con sistema di doppia alimentazione hybrid/benzina + metano, oppure a doppia alimentazione diesel-metano. Quest’ultima tecnologia è applicabile anche per tutte le motorizzazioni a partire dall’Euro 3.
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