(da marcianise.info) – Per quanto riguarda la questione del biodigestore che dovrebbe essere costruito sul territorio di Gricignano d’Aversa, al confine con Marcianise, ecco l’ntervento del consigliere comunale di “Marcianise Terra di Idee”, Alessandro Tartaglione pubblicato ieri sulla sua pagina facebook: “Sul sito “Valutazioni ambientali:VAS-VIA-VI” della Regione Campania, tutta la documentazione “tecnico amministrativa” presentata dalla società “Ambyenta Campania S.p.a.” e protocollata il 15 ottobre 2020. Si tratta di un “Impianto di produzione di biometano da FORSU da realizzarsi nel Comune di Gricignano d’Aversa Zona ASI di Aversa Nord” per il quale la suddetta società per azioni chiede il rilascio del PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale). Quest’ultimo, per quelli come me che sono a digiuno di queste sigle, è un procedimento che viene avviato nel caso di progetti che devono essere sottoposti a valutazione di impatto ambientale di competenza regionale. Si tratta di un procedimento che consente la compiuta istruttoria tecnico-amministrativa finalizzata al rilascio di tutti i titoli abilitativi richiesti dal proponente e necessari alla realizzazione e all’esercizio del progetto. Tralasciando tutti i documenti tecnici e contabili, mi sono soffermato sul progetto da cui si evince che: il legale rappresentante e amministratore unico di Ambyenta Campania Spa (con sede legale nel Comune di Rivoli – Torino) è LucaAlifano, ingegnere con vari ruoli di responsabilità in diverse aziende che si occupano di “Trattamento rifiuti, termovalorizzazione, bonifica siti contaminati, amianto, depurazione, trattamento acque reflue, ingegneria sanitaria, ingegneria ambientale, ingegneria civile, biometano, digestione anaerobica”; il progettista è l’ing. GianLucaBarducci di Firenze; l’area in cui dovrà essere realizzato il progetto si trova nel territorio del Comune di Gricignano d’Aversa ma a pochissima distanza dall’Impianto Depurazione Acque di Marcianise situato nei pressi dei Regi Lagni in località Carbone; il terreno su cui è previsto l’impianto è di circa 40mila mq ed è già di proprietà della società che presenta il progetto; il piano prevede la realizzazione di un impianto di produzione biometano mediante purificazione del biogas ottenuto da digestione anaerobica da F.O.R.S.U. (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano, cioè il materiale derivante dalla raccolta differenziata dell’organico, comunemente conosciuto come “umido”; la potenzialità complessiva dell’impianto è di 110.000 tonnellate all’anno (di cui 90mila da rifiuti organici e 20mila da verde, come potature, ramaglie ecc.); l’impianto, si legge nel progetto, produrrà: biogas, anidride carbonica liquida e fertilizzante”. “Una prima considerazione da fare spiega il consigliere Tartaglione – è che si tratta di un impianto di grandi dimensioni (110mila tonnellate all’anno) progettato per servire un territorio molto ampio. Si pensi che la città di Napoli produce circa 60mila tonnellate di umido all’anno e conta quasi 1 milione di abitanti. L’intera provincia di Caserta conta poco più di 900mila abitanti. Scrivo queste cose per dare la possibilità ai cittadini di avere le informazioni utili a farsi un’idea di ciò che sta accadendo. Ovviamente seguiranno le dovute considerazioni politiche”.
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