da qualenergia.it – Venti aziende agricole fondatrici, eccellenze nella produzione dell’alimentare di qualità, hanno siglato oggi, 17 febbraio, a Bologna l’atto costitutivo della società cooperativa “Verdemetano”.
È la prima cooperativa agricola con lo scopo di aggregare e valorizzare la produzione di biometano ottenuto da sottoprodotti agricoli, effluenti zootecnici e colture sostenibili, in linea con il processo di decarbonizzazione dei trasporti intrapreso dall’Italia e dall’Unione Europea.
La cooperativa, nata dall’esperienza maturata da CGBI, realtà cooperativa impegnata nella produzione di biogas dopo la riconversione del settore bieticolo-saccarifero, che rappresenta attualmente il secondo gruppo italiano per potenza installata, ha definito anche gli asset strategici: 130 milioni di euro di investimenti, una capacità produttiva annua di 100 milioni di metri cubi di biometano, in grado di alimentare oltre 2.000 camion a bio-LNG e ridurne le emissioni di CO2 fino al 95%.
“Aggregare per valorizzare, questa è la mission di Verdemetano – spiegano i promotori Gabriele Lanfredi (CGBI, Confederazione generale bieticoltori italiani) e Piero Gattoni (CIB, Consorzio Italiano Biogas) – attraverso partnership forti nel mercato dei biocarburanti avanzati, con una campagna di comunicazione che punti a valorizzare un prodotto rinnovabile 100% Made in Italy”.
In una nota i promotori di Verdemetano spiegano che si tratta della prima aggregazione produttiva di biometano agricolo, aperta a tutti i futuri produttori di biometano che intenderanno far parte di questo ambizioso progetto agroindustriale che distribuirà il prodotto dei soci.
“La cooperativa concorrerà anche alla realizzazione dei progetti di sostenibilità dei propri clienti, soprattutto le società quotate in borsa, garantendo loro gli alti standard richiesti dal mercato in tema di sostenibilità”, si legge nel comunicato.
Il consiglio di amministrazione della cooperativa Verdemetano ha nominato presidente Piero Gattoni, e vicepresidente e amministratore delegato Gabriele Lanfredi.
Punti di forza della cooperativa saranno la presenza capillare sul territorio, il numero di soci, la forza organizzativa, la lunga esperienza maturata negli anni. I promotori di questo progetto hanno dichiarato che vogliono tracciare la strada della “transizione agroecologica”.
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