da nextville.it – L’obiettivo della consultazione è di rivedere l’attuale assetto normativo europeo in materia di gas naturale, per arrivare ad eliminare i principali ostacoli che limitano l’ingresso sul mercato dei gas rinnovabili e a basse emissioni di CO2.
Il gas naturale costituisce attualmente circa il 95% dei combustibili gassosi consumati nell’Unione europea; combustibili gassosi che, a loro volta, rappresentano il 22% del consumo energetico totale dell’Ue.
Per il 2050, è previsto che la quota di combustibili gassosi sul consumo energetico totale dell’UE sarà di circa il 20%, quindi — in proporzione — non molto distante dalla quota attuale. Ma soltanto un terzo di questa quota potrà essere coperto dai gas di origine fossile, mentre i restanti due terzi saranno costituiti da biogas, biometano, idrogeno rinnovabile e syngas.
Per consentire la graduale sostituzione del gas naturale e l’adozione di gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, stimolando altresì una leale concorrenza tra le diverse opzioni di decarbonizzazione (elettrificazione spinta, efficienza energetica, gas rinnovabili), sarà indispensabile una revisione del quadro legislativo.
La regolamentazione oggi vigente sui combustibili gassosi, infatti, è interamente modellata sulle esigenze del settore del gas naturale, e non tiene conto nè delle alternative tecnologiche esistenti (biometano, syngas, idrogeno) nè dei diversi modelli produttivi che questi comportano, basati più sulla generazione distribuita che sulle grandi infrastrutture energetiche.
La consultazione lanciata ieri dalla Commissione europea — e che si chiuderà il prossimo 10 marzo — rappresenta soltanto il primo passo di un più ampio cammino consultivo con tutte le parti interessate. È infatti prevista, per il secondo trimestre del 2021, una ulteriore fase di consultazione pubblica, della durata di 12 settimane, su specifici aspetti normativi della regolamentazione europea del gas.
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