(Dalla Provincia Pavese) – Arriva un sì all’impianto a biometano di Casei Gerola, ma con ben 49 prescrizioni. La richiesta presentata dalla società Casei Gerola Green Energy Società Agricola per realizzare un impianto di produzione di biometano da fonti rinnovabili ottiene il via libera, ma a condizione che siano rispettate numerose e precise regole.
L’autorizzazione
Si tratta dell’autorizzazione finale, a conclusione dell’iter che nel corso di diversi mesi è passato attraverso le conferenze dei servizi, tra osservazioni e modifiche. Dall’inquinamento acustico, al trattamento degli scarichi, passando per i miasmi, sino alla viabilità e al rispetto del paesaggio, l’Autorizzazione unica rilasciata ora dalla Provincia impone prescrizioni accurate affinché l’impianto possa essere realizzato.
Le modifiche richieste
Alcune potrebbero richiedere profonde modifiche al progetto originale, diventando così molto impegnative per la società proponente. Tanto che il sindaco di Casei, Leonardo Tartara, nel ribadire la contrarietà del Comune all’impianto, rileva che i dubbi espressi sono stati confermati anche dall’ente provinciale: “L’autorizzazione è condizionata a ben 49 prescrizioni, il che conferma le nostre perplessità e le nostre osservazioni su un progetto ritenuto lacunoso. Ora stiamo analizzando l’autorizzazione da un punto di vista tecnico e giuridico” sottolinea Tartara. Il sindaco pone l’accento anche su un altro aspetto, che subito aveva preoccupato la comunità: “C’è un problema ancora più importante e insormontabile. Il luogo dove è stato pensato l’impianto è troppo vicino alle abitazioni. Per questo confermiamo la nostra contrarietà all’insediamento così come è stato proposto”.
Un progetto che il Comune aveva subito contrastato, proprio partendo dalla localizzazione del futuro impianto. La struttura è prevista in zona Magenta, una frazione poco distante dal capoluogo, dove si trovano diverse case. A questo punto la palla passa all’azienda, che potrebbe decidere di adeguarsi alle prescrizioni, ma anche di opporsi: la legge concede 60 giorni di tempo per presentare ricorso al Tar.
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