(da lautomobile.aci.it) – In Italia le auto a gas sono sempre più pulite: secondo una stima di Federmetano, l’associazione del settore, nel 2020 il 19% del metano usato da auto e mezzi commerciali in circolazione sulle nostre strade è stato prodotto da fonti biologiche (rifiuti urbani e scarti agricoli e zootecnici). Più in dettaglio, spiega l’associazione, “a fronte dei circa 155 milioni di standard metri cubi (Sm3, l’unità di misura) di biometano prodotti nel 2020 e il consumo di circa 817 milioni di Sm3 di gas naturale compresso (Cng), la percentuale di biometano utilizzata nel trasporto nello scorso anno è pari al 19%”.
Due miliardi di chilometri a impatto zero
Il che fa presumere che un quinto del rifornimento di tutte le auto a gas naturale circolanti in Italia (quasi un milione) è stato effettuato con carburante ecocompatibile per un totale di circa 2,04 miliardi di chilometri a impatto zero percorsi in media ogni anno. Attualmente in Italia gli impianti di produzione di biometano sono 24 in tutto (gli ultimi due sono stati messi in funzione all’inizio di quest’anno). Federmetano ricorda che l’utilizzo del gas naturale da fonti pulite determina un impatto ambientale praticamente uguale a zero, quanto le auto elettriche da fonti rinnovabili. In più, genera ricadute economiche sul territorio, positive sia sul sistema produttivo che sul piano occupazionale.
Fino all’18% di CO2 in meno
Per questo la categoria auspica che il gas naturale di origine biologica possa essere sempre più riconosciuto come soluzione vincente per una mobilità sostenibile. Stando ai numeri, infatti, considerando il suo intero ciclo di vita, un veicolo a biometano, sia compresso che liquefatto, permette di ridurre le emissioni di CO2 in una percentuale che varia dall’80% al 180% rispetto ai carburanti tradizionali, quando si utilizza rispettivamente gas rinnovabile generato da rifiuti urbani o da reflui zootecnici, poiché in questo processo il metano che sarebbe altrimenti rilasciato in atmosfera è recuperato e utilizzato.
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