(da Repubblica) – Entro il 2030 la quota di biometano nelle reti europee potrebbe arrivare al 5-8% mentre per quanto riguarda la produzione di idrogeno verde, entro i prossimi dieci anni, gran parte dell’espansione verrà dal Belgio e dall’Italia che svilupperanno quasi 11 GW ulteriori. Sono le previsioni del Market State and Trends Report sviluppato da Guidehouse e pubblicato dal consorzio Gas for Climate, che riunisce dieci aziende europee di infrastrutture gas, tra cui l’italiana Snam.
Lo studio si concentra sullo sviluppo del biometano e dell’idrogeno in Europa e su come gas rinnovabili e low-carbon avranno un ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica al 2050 e di abbattimento del 55% delle emissioni di CO2 al 2030. Per il biometano, si osserva una crescita rapida della produzione e degli impianti di digestione anaerobica da rifiuti organici e upgrading di biogas in biometano, anche in virtù della discesa dei costi. Nell’ultimo decennio c’è stato un aumento delle iniezioni in rete da circa 5,5 TWh all’anno agli attuali 20 TWh. Entro il 2030 la quota di biometano nelle reti europee potrebbe arrivare al 5-8%. La maggior parte degli impianti che producono biometano in Europa utilizza rifiuti o biomasse agricole come effluenti zootecnici, sottoprodotti agricoli e colture di secondo raccolto. L’Italia è seconda in Europa per produzione di biogas con una quota del 10% e larga parte dei produttori si sta focalizzando sul biometano. Conoltre 1.600 impianti di produzione di biogas in agricoltura, il Belpaese può contare su una dotazione strategica che ha già generato 4,5 miliardi di euro di investimenti.
Anche nel settore dell’idrogeno stanno nascendo numerosi progetti finalizzati ad accrescerne l’utilizzo nell’industria e nei trasporti pesanti. Per quanto riguarda la produzione di idrogeno verde, la capacità di elettrolisi in Europa ha registrato un tasso di crescita del 20% annuo dal 2016 al 2019. Entro il 2030, gran parte dell’espansione di tale capacità verrà dal Belgio e dall’Italia.
Il rapporto di Guidehouse prevede anche una crescita dell’utilizzo di idrogeno blu. L’impiego di idrogeno verde e idrogeno blu sarà finalizzato soprattutto alla decarbonizzazione di settori quali la produzione di ferro e acciaio e la raffinazione. Oggi tutte le grandi raffinerie europee utilizzano gas naturale e altri combustibili fossili per produrre idrogeno grigio e circa il 45% del consumo industriale di idrogeno è utilizzato per la raffinazione del petrolio. Perciò, conclude il il rapporto, “il settore europeo dei gas rinnovabili potrà dare un contributo determinante al raggiungimento dell’obiettivo di decarbonizzazione al 2030” e auspica l’adozione di target vincolanti per velocizzarne lo sviluppo.
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