Mariangela Mariani (da Foggia Today) – Un impianto di produzione di biometano in località Masseria Separone, in agro di Foggia, nei pressi dell’ex stazione di Cervaro: il progetto è stato presentato nel 2019 e, quasi due anni dopo, parte il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale avviato dalla Provincia di Foggia.
A proporlo è il Gruppo Sistemi Energetici Spa, una holding fondata nel 2002 dall’ingegnere Marcello Salvatori, attuale amministratore e socio di maggioranza della società, imprenditore anche nel settore vitivinicolo con un’altra sua creatura, Elda Cantine. Il gruppo, con la società Enterra, ha già costruito la centrale a biomasse di Rignano Scalo e, negli anni, ha diversificato la sua attività. Si è buttato anche nel turismo con la ristrutturazione del Rifugio Albergo in Foresta Umbra. Ma il core business dell’azienda è rappresentato dalle energie rinnovabili.
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica per la produzione di biogas e successivo trattamento a biometano avanzato della taglia di 500 smc/h (metri cubi standard all’ora).
Il sito prescelto è un complesso industriale ex Ferrovie dello Stato, nella disponibilità del Gruppo Sistemi Energetici, dove sono presenti dei capannoni in disuso, uno dei quali sarà riutilizzato per lo stoccaggio e trattamento dei materiali in ingresso e in uscita. L’area interessata è di circa 45mila metri quadrati.
La Sistemi parla di un “oneroso investimento” per la ristrutturazione e manutenzione che consentirà, però, di recuperare un suolo abbandonato da oltre 10 anni e “valorizzarlo attraverso un progetto dalla vocazione ambientale”.
L’impianto è stato progettato con l’intento di creare due linee di produzione distinte e separate, una che tratterà solo e esclusivamente sottoprodotti dell’agroindustria, dell’agricoltura e della zootecnia, e l’altra che lavorerà la frazione organica dei rifiuti solidi urbani e i fanghi di depurazione provenienti dal trattamento delle acque reflue. Il soggetto proponente precisa che “le matrici in ingresso saranno di provenienza locale, reperibili nel raggio di 50 chilometri”.
“Il progetto proposto – si legge nella relazione – si configura nell’ottica di un piano di industrializzazione basato sul concetto di Economia Circolare”. E, nelle conclusioni, lo si presenta come “un esempio di modello di economia circolare e green economy”.
Il capannone, stando a quanto prospettano i promotori dell’iniziativa imprenditoriale, funge da “vero e proprio contenitore degli odori”. Stoccaggio, pretrattamento delle matrici in ingresso e trattamento del digestato avvengono nel capannone industriale. Per ridurre ulteriormente le emissioni odorigene, la Sistema si prefigge di installare un impianto di trattamento delle arie esauste. Per evitare la fuoriuscita di odori dal capannone, poi, è prevista l’installazione di un sistema a doppio portone.
“La società si ripropone di riqualificare l’area di ubicazione del futuro impianto di digestione anaerobica rendendolo un Polo tecnologico per l’economia circolare e le fonti rinnovabili”, si legge nel progetto.
Tra i vantaggi per la collettività, si menziona il contributo al raggiungimento del fabbisogno impiantistico a livello regionale.
“Il nuovo impianto a biometano favorirà l’economia della città di Foggia, creando non solo nuovi posti di lavoro, ma anche un indotto soprattutto in termini di approvvigionamento di matrici”, scrivono i promotori.
Dalla data di pubblicazione dell’Avviso al pubblico di avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale e per la durata di 30 giorni, si possono presentare osservazioni. Sono interessati i Comuni di Foggia, Castelluccio dei Sauri, Ascoli Satriano, Orta Nova, Troia, Lucera e Cerignola.
Leave a Reply