(da News Biella) – Seduta del consiglio comunale sospesa e minoranze che escono dall’aula per non votare la delibera.
E’ successo a Cavaglià durante il consiglio dello scorso 5 novembre all’atto dell’esame del progetto presentato da Snam Rete Gas S.p.a. per allacciare la propria rete biometano alla centrale a biogas di A2A Ambiente presente in paese.
La centrale A2A di Cavaglià, partendo da circa 60 mila tonnellate di rifiuti organici all’anno, produce compost per usi agricoli e vivaistici, e biogas che viene trasformato in biometano.
Il progetto è stato approvato dai consiglieri di maggioranza. Queste le ragioni per cui le minoranze hanno abbandonato l’aula: “Non siamo convinti di questa concessione, – dichiara Augusta Bortolotto – e le risposte della maggioranza non hanno chiarito le nostre perplessità. A partire dal fatto che il progetto obbliga più di 50 persone a un vincolo perenne sui terreni dove passeranno queste tubazioni”.
“Inoltre – continua Bortolotto – questa rete potrebbe generare un pericolo per il futuro, viste le dimensioni del condotto e soprattutto valutando la pericolosità dell’area interessata. Una zona già munita di pozzetti piezometrici di rilevazione per potenziali fughe di biogas dalle discariche esistenti. Insomma si aumentano i rischi in un territorio che conta già degli impianti se non pericolosi, comunque da tenere sotto osservazione”.
Durante la discussione, l’amministrazione ha più volte ricordato di aver affidato a una società esterna lo studio e l’analisi del progetto di centrale a biogas. “Visto che i nostri uffici non disponevano delle professionalità necessarie per verificare i punti critici del progetto, – spiega il sindaco Mosè Brizi – avevamo dato questo incarico al fine di analizzare i documenti sull’impianto. L’esito è stato positivo”.
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