Latina – Ha avuto un grande successo il convegno organizzato dal Comune di Latina sul tema del biometano e delle nuove tecnologie al servizio delle fonti rinnovabili. La conferenza, che ha avuto luogo nei giorni scorsi nella sala De Pasquale del Comune di Latina, ha fatto registrare una folta presenza di pubblico. Al tavolo dei relatori molte figure di livello che hanno cercato di “informare nel modo più corretto possibile, senza cadere nelle trappole dei social e del web” ha precisato il sindaco Damiano Coletta in apertura, con un chiaro riferimento alla querelle che è nata attorno alla prossima realizzazione su area industriale a Latina Scalo di un impianto a biometano. E proprio di biometano s’è parlato a proposito dell’anidride carbonica che con l’utilizzo del gas prodotto dai rifiuti organici sarà drasticamente diminuita nell’aria che respiriamo il tutto mentre si produce energia dalle fonti rinnovabili cercando di ridurre in automatico quelle fossili. Valerio Paolini del Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) ha ricordato che il biometano si ricava non solo dalla frazione organica ma anche dalle acque reflue, dalle deiezioni animali, dalle biomasse e dagli scarti delle industrie alimentari. Eccolo, il percorso perfetto dell’economia circolare applicata al rifiuto: da questi rifiuti si ricava energia, poi compost, ricco di fosforo e azoto che viene risomministrato al terreno che produce frutti e così via.
Maurizio Petruccioli, docente dell’Università degli studi della Tuscia, ha salutato la green economy e le bioraffinerie come la soluzione finale, dove non esistono controindicazioni di sorta, sottolineando che il biometano alla fine è l’idrocarburo più pulito, scansando anche quei pericoli come il percolato prodotto (“è pari allo zero” ha detto, mentre ha rassicurato che durante il processo della digestione anaerobica si escludono microrganismi dannosi). Concetti a più riprese ribaditi da Nicola Colonna, ricercatore di Enea, che ha affrontato le prospettive degli impianti a biometano oggi in Italia, un Paese a suo dire tecnologicamente avanzato, che dovrebbe però accelerare il gap esistente oggi tra Nord e Sud, considerato che gli impianti insistono soltanto da Roma in su.
La chiusura degli interventi è spettata ad Alessandro Corsini, che ha a Latina la cattedra di ingegneria: l’accademico è stato chiaro nel suo intervento, manifestando un’ampia apertura per le nuove tecnologie se non sono impattanti nei confronti dell’ambiente e provocando in parte anche il pubblico. “Siete mai stati in una discarica? – ha detto – Sapete qual è oggi il ciclo dei rifiuti?”, alludendo chiaramente al business delle discariche che hanno portato al collasso il sistema della raccolta e del conferimento dei rifiuti stessi. Alla fine ha spiegato che la forsu prodotta diventa biometano per auto e camion, diminuendo l’inquinamento atmosferico e creando energia vera dal rifiuto.
Alla fine dell’incontro c’è stata polemica tra qualche esponente del Comitato “No Biogas” di Latina Scalo che ha cercato di prendere la parola, ed il sindaco di Latino che ha cercato di calmare gli animi.
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