Bari – Gli impianti di compostaggio saranno costruiti a Cavallino e Soleto. L’ufficialità arriva dal nuovo Piano regionale dei rifiuti presentato a Bari dal governatore Emiliano.
E sulla scelta dell’impianto anaerobico piuttosto che aerobico, messa in discussione da più parti, il direttore dell’Ager Gianfanco Grandaliano (nella foto), spiega: “Entrambi non comportano alcun rischio per la salute di nessuno – è la premessa – gli impianti aerobici hanno impatti odorigeni maggiori ma non riusciamo a sfruttare tutte le risorse della frazione organica. Dall’altra parte, con l’anaerobico e con la produzione di biometano che ci consentirà l’utilizzo di biometano sia per autotrazione che da immettere in rete, con incentivi previsti dal’ultimo decreto ministeriale, è un compost di qualità e riusciremo sfruttare al meglio le risorse provenienti dalla frazione organica”.
Non saranno gli unici perché in ballo ci sono anche gli impianti di trattamento della plastica, del vetro, della carta che saranno costruiti nei comuni scelti tra i tredici che hanno presentato manifestazione d’interesse. Nardò – la Regione non lo assicura ma il sindaco Mellone sì – dovrebbe ospitare l’impianto per la plastica, mentre Ugento si è candidata per la carta.
Non ci saranno, assicura la dirigente del settore Barbara Valenzano, nuove discariche o inceneritori. I fanghi da depurazione, invece, smaltiti fuori regione dovranno essere smaltiti in Puglia così da abbattere i costi esorbitanti ad oggi sostenuti e, così, l’acqua dovrà essere riutilizzata in agricoltura. Di qui l’appello del governatore ai sindaci: “Chiedo ai sindaci, in particolare a quelli del Salento dove l’acqua scarseggia, di partecipare ai bandi per fare queste operazioni perché altrimenti poi bisognerà inventarsi sistema commissariale che vorrei evitare”.
I valori di raccolta differenziata sono ancora sotto la media nazionale, nel 2017 sono fermi al 42%, nel Salento sono pochi i comuni in cui è partito il porta a porta. Uno degli obiettivi del nuovo Piano è quello di raggiungere il 65% di differenziata nel 2020, mentre nel 2025 conferire la soglia minima dei rifiuti in discarica. E ancora si prevedono con il nuovo piano, incentivi ai Comuni, agevolazioni fiscali e tariffarie per gli operatori, l’adeguamento dei contratti di raccolta tra i comuni. E, in più, costruire gli impianti in aree dove non ci siano rischi idrogeologici, paesaggistici, problemi odorigeni e in zone che non siano escluse a prescindere come le coste. Un piano – ha detto Emiliano – che sbarra la strada ai privati: “I privati – ha chiarito il governatore – sono benvenuti ma l’epoca in cui erano loro a costruire la strategia di gestione dei rifiuti è finita“.
Il documento sarà sottoposto ad associazioni, operatori ed enti locali nei due giorni di consultazioni. Accetteremo consigli come previsto dalla legge sulla partecipazione ma poi: “La decisione – ha chiarito concludendo Emiliano – viene presa dalla democrazia rappresentativa non dalla democrazia partecipativa perché la Costituzione questo dice e non possiamo cambiare la Costituzione. Ma la nostra legge dice anche che dovremo motivare una eventuale scelta differente da quella unanimemente proposta”.
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