di Sebastiano Torrini – Piero Gattoni (nella foto a lato) Presidente del CIB (Consorzio Italiano Biogas) in audizione alla IX Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato ha esortato i politici a fare presto per lanciare il biometano che è il vero carburante del futuro. Al termine della conferenza, Gattoni ha dichiarato alla stampa: “Ho illustrato ai membri della Commissione Agricoltura al Senato il ruolo fondamentale che la digestione anaerobica riveste nella promozione di un modello di agricoltura circolare e innovativa, che permetta alle nostre aziende di essere più competitive e sostenibili. La produzione di gas rinnovabile non è una bioenergia come le altre, perché consente al settore primario di diventare da parte del problema del cambiamento climatico a parte imprescindibile della sua soluzione – ha detto Gattoni -. Vanno però superati alcuni ostacoli per permettere a un settore vitale e particolarmente promettente di dispiegare appieno le proprie potenzialità. Dopo i recenti progressi sul fronte del quadro normativo, infatti, la filiera del biogas agricolo attende dei chiarimenti su alcune procedure per la riconversione di parte della produzione di energia elettrica in biometano, primo passo per permettere un efficientamento delle infrastrutture esistenti che potranno essere collegate a due reti, quella elettrica e quella del gas naturale”.
Situazione critica per mancata approvazione del Decreto Fer2
La situazione è doppiamente critica, secondo il presidente del CIB “perché, oltre alle difficoltà che accompagnano lo sviluppo del biometano in ambito agricolo, il precedente Governo ha ritardato l’approvazione del decreto FER2, che potrebbe permettere di ripensare in modo più efficiente anche il supporto alla produzione di energia elettrica rinnovabile. In mancanza di un’azione tempestiva del legislatore, l’Italia rischia di perdere 1400 MW e 10 TWh di energia verde rinnovabile e di un’infrastruttura che potrebbe essere utilizzata per il bilanciamento di solare ed eolico. È urgente, dunque, dare continuità al sistema di supporto alle aziende agricole e all’industria, promuovendo l’efficientamento degli impianti e la creazione di nuovi impianti di piccola taglia, che possano servire le aziende zootecniche rendendole più sostenibili”, ha precisato Gattoni ricordando che si tratta di un comparto che negli ultimi dieci anni “ha investito in Italia 4 miliardi di euro, con reinvestimenti per altri 2,5 miliardi, e che impiega oltre 12.000 addetti ma potrebbe crescere molto di più”.
Il biometano agricolo consente un forte rilancio dell’occupazione nelle campagne
“L’agricoltura proposta dal modello Biogasfattobene permette di rilanciare l’occupazione nelle nostre campagne e di adottare pratiche diffuse di sequestro del carbonio nel terreno, con la conseguenza di abbattere le emissioni nette delle aziende agricole e di arricchire e proteggere il suolo coltivato grazie all’uso della fertilizzazione con il digestato e alla conseguente riduzione della dipendenza dai fertilizzanti chimici – ha sottolineato il presidente di CIB -. Ritengo che il digestato, ossia il residuo organico rimanente in seguito al processo di digestione anaerobica, vada riconosciuto ufficialmente come fertilizzante, per permetterne un uso esteso e per favorirne la completa valorizzazione anche su culture di pregio. La strada indicata dalle aziende socie di CIB è rivoluzionaria e conduce a un’agricoltura a emissioni negative e al ‘carbon farming’, auspico perciò che il nostro Paese sia in grado di proporre questa visione nel dibattito in Europa sulla nuova Politica Agricola Comunitaria”, ha concluso Gattoni.
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